Milioni di anni fa, il territorio dove oggi si trova la Valtiberina, era un enorme lago che, a seguito di sconvolgimenti tettonici si prosciugò, lasciando posto al territorio che si vede oggi.
La Valtiberina fu una terra di confine tra le popolazioni umbre ed etrusche, ma è soprattutto ai Romani che si deve lo sviluppo di collegamenti varie e una serie di infrastrutture che ancori tutt’oggi possiamo vedere.
I Romani pensarono bene di sfruttare questo territorio data la presenza del fiume Tevere, utile per l’irrigazione dei campi e per alimentare l’energia necessaria alle macine dei mulini costruiti lungo il corso. La Valtiberina, infatti, e caratterizzata da pianure molto fertili che consentivano un’ottima produzione in ambito agricolo, come la coltivazione del grano, che veniva poi raccolto e macinato nei mulini che si trovavano lungo i corsi d’acqua della valle, per produrre farina che poi veniva usata per produrre pane.
Data la presenza di terreno collinare i Romani decisero di sviluppare anche la coltivazione di piante arboree, e’ da qui che nacque la coltivazione della vite e dell’olivo nell’Alta Valle del Tevere.
Con il passare del tempo la valtiberina e’ diventata il crocevia di diverse tradizioni culinarie, ovvero quella toscana, quella umbra e quella marchigiana. Tutte e tre queste regioni hanno profonde radici contadine, che si rispecchiano nella scelta degli ingredienti e nei piatti tipici che oggi si possono assaggiare nei numerosi agriturismi, ristoranti e locali del territorio.
In un menu tipico della Valtiberina non manca mai un primo a base di pasta. Basti pensare che proprio a Sansepolcro, fu fondato uno dei primi stabilimenti di pastificazione al mondo. Altre specialita’ del territorio sono sicuramente i formaggi, il vino e l’olio d’oliva che sono alla base della tradizione enogastronomica del territorio.
Proprio in questo posto ricco di storia e tradizioni abbiamo deciso di dar vita al nostro sogno Ad Originem.
L’Olio
L’olio all’epoca Romana giocò un ruolo molto fondamentale.
Non era usato solamente come condimento o come sostanza alimentare, ma bensì era anche fortemente utilizzato per la produzione di balsami e oli profumati per la cura del corpo.
Data la notevole richiesta di questo prodotto, i Romani coltivavano l’olivo in maniera molto intensiva, quasi come ai giorni nostri, in alcuni testi infatti Columella ne parla e diceva che erano posti nel filare a una distanza di 3 m l’uno dall’altro.
Il Formaggio
In epoca Romana era molto praticato l’allevamento. Si parla infatti in molti testi storici delle famose transumanze che facevano gli allevatori nella stagione primaverile, per portare il bestiame nelle colline e nelle montagne e nel periodo autunnale per tornare verso la pianura.
Gli allevatori dell’epoca non si limitavano ad allevare gli animali per il consumo della carne, ma anzi, producevano anche prodotti caseari come il formaggio.
Il Vino
I Romani ripresero le tecniche di vinificazione dai Greci e dagli Etruschi, migliorandole. Infatti, già a quell’epoca durante il processo di vinificazione avveniva il taglio della bevanda con altre sostanze zuccherine come il miele, per favorire la fermentazione degli zuccheri e aumentando la gradazione alcolica. Tra la fine del I secolo e l’inizio del II secolo d. C., i vini trasportati dal Tevere, provenienti non solo dai territori altotiberini, ma anche quelli del resto dell’Umbria, coprivano il 25% di quelli commercializzati nella stessa Roma.
Il Grano
In epoca Romana la produzione agricola di tutta l’Alta Valle del Tevere era caratterizzata prevalentemente da quella tradizionale del grano. Dal II sec. a.C. il grano venne principalmente utilizzato nella produzione di pane lievitato che assunse un ruolo importantissimo nella societa’. In epoca moderna poi, si diffuse la produzione di pasta, che nell’Alta Valle del Tevere trovo’ la sua massima espressione con la famiglia Buitoni, la quale dalla seconda meta’ dell’Ottocento diede vita ad uno dei primi stabilimenti di pastificazione al mondo.